LA BUSSOLA DI VON DER LEYN E LA VISIONE COMUNE EUROPEA

Angelo Capriati Finanza Leave a Comment

Il 27 novembre 2024 la Presidente von der Leyen aveva annunciato quale prima grande iniziativa della Commissione in questo mandato la definizione di una Bussola per la Competitività, basata sulla relazione Draghi e destinata a delineare la cornice dei lavori della Commissione sulla competitività nel corso di questo mandato.

Il 29 gennaio 2025 la Commissione Europea ha presentato la bussola per la competitività. Si tratta di una prima risposta alle dichiarazioni sui dazi europei di Trump , che delinea una chiara cornice strategica per orientare i lavori della Commissione.

La bussola traccia il percorso che farà dell’Europa il luogo in cui le tecnologie, i servizi e i prodotti puliti futuri sono inventati, fabbricati e commercializzati e nel contempo il primo continente a impatto climatico zero.

Negli ultimi vent’anni l’Europa non è riuscita a tenere il passo con le altre grandi economie a causa del persistente divario nella crescita della produttività. Purché agisca con urgenza per affrontare gli annosi ostacoli e le debolezze strutturali che la frenano, l’UE dispone di quel che serve per invertire la tendenza: una forza lavoro talentuosa ed istruita, capitali, risparmi, mercato unico, infrastrutture sociali uniche nel loro genere.

Tre sono le principali aree di intervento :

  1. Colmare il divario di innovazione – L’UE deve riavviare il motore dell’innovazione. L’intenzione è instaurare un habitat per le nuove start-up innovative, promuovere la leadership industriale nei settori ad alta crescita basati su tecnologie deep tech e promuovere la diffusione delle tecnologie tra le imprese consolidate e le PMI. A tal fine la Commissione proporrà l’iniziativa sulle gigafactory di IA (AI Gigafactories) e la strategia per l’IA applicata (Apply AI) per guidare lo sviluppo e l’adozione dell’IA in settori chiave dell’industria. Presenterà piani d’azione sui materiali avanzati, le tecnologie quantistiche, le biotecnologie, la robotica e le tecnologie spaziali. Una specifica strategia dell’UE su start-up e scale-up affronterà gli ostacoli che impediscono alle nuove imprese di emergere ed espandersi. La proposta di un 28o regime giuridico semplificherà le norme applicabili, compresi gli aspetti d’interesse di diritto societario, diritto fallimentare, diritto del lavoro e diritto tributario, e ridurrà i costi del fallimento. In questo modo le imprese innovative potranno fruire di un unico complesso di norme ovunque investano e operino nel mercato unico.
  2. Tabella di marcia comune per la decarbonizzazione e la competitività – La bussola ravvisa nei prezzi elevati e volatili dell’energia un problema fondamentale e stabilisce le aree di intervento che favoriranno l’accesso a un’energia pulita e a prezzi accessibili. L’imminente patto per l’industria pulita esporrà un approccio alla decarbonizzazione basato sulla competitività, che faccia dell’UE un luogo attraente per la produzione, anche per i settori ad alta intensità energetica, e promuova le tecnologie pulite e nuovi modelli di business circolari. Il piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili contribuirà a ridurre i prezzi e i costi dell’energia, mentre l’atto legislativo sull’accelerazione della decarbonizzazione industriale estenderà le autorizzazioni accelerate ai settori in transizione. La bussola prevede inoltre piani d’azione specifici per i settori ad alta intensità energetica, come la siderurgia, la metallurgia e l’industria chimica, che costituiscono la colonna portante del sistema manifatturiero europeo ma sono anche i più vulnerabili in questa fase della transizione.
  3. Ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza – La capacità dell’UE di diversificare e ridurre le dipendenze ruoterà attorno a partenariati efficaci. L’UE gode già della rete più ampia e in più rapida crescita di accordi commerciali al mondo, che copre 76 paesi in rappresentanza di quasi la metà degli scambi commerciali dell’Unione. Per continuare a diversificare e rafforzare le catene di approvvigionamento europee, la bussola evoca una nuova gamma di partenariati per il commercio e gli investimenti puliti che contribuiscano a garantirle l’approvvigionamento di materie prime, energia pulita, combustibili sostenibili per i trasporti e tecnologie pulite da tutto il mondo. Nel mercato interno la revisione delle norme sugli appalti pubblici consentirà d’introdurvi una preferenza europea nei settori e tecnologie critici.

Cinque attivatori trasversali per la competitività

I tre pilastri sono integrati da cinque attivatori trasversali, essenziali per sostenere la competitività in tutti i settori :

  1. Semplificazione – Volto a ridurre drasticamente gli oneri normativi e amministrativi, questo attivatore implica lo sforzo sistematico di semplificare, accelerare e snellire le procedure per accedere ai fondi dell’UE e ottenere decisioni amministrative dell’UE. L’imminente proposta omnibus semplificherà l’informativa sulla sostenibilità, la dovuta diligenza e la tassonomia. La Commissione agevolerà altresì l’attività d’impresa per migliaia di piccole imprese a media capitalizzazione. La bussola fissa l’obiettivo di ridurre almeno del 25% gli oneri amministrativi per le imprese in generale e almeno del 35% per le PMI.
  2. Ridurre gli ostacoli al mercato unico – Da 30 anni il mercato unico costituisce il motore collaudato della competitività dell’Europa. Per migliorarne il funzionamento in tutti i settori, la strategia orizzontale per il mercato unico modernizzerà il quadro di governance, rimuovendo gli ostacoli che esistono all’interno dell’UE e impedendo che se ne erigano di nuovi. La Commissione coglierà l’occasione per sveltire i processi di definizione delle norme e migliorarne l’accessibilità, in particolare per le PMI e le start-up.
  3. Finanziare la competitività – Manca nell’UE un mercato dei capitali efficiente che trasformi i risparmi in investimenti. La Commissione proporrà un’Unione europea dei risparmi e degli investimenti per creare nuovi prodotti di risparmio e di investimento, fornire incentivi per il capitale di rischio e garantire la fluidità dei flussi di investimenti in tutta l’UE. Il riorientamento del bilancio dell’UE razionalizzerà l’accesso ai fondi dell’UE in linea con le priorità dell’Unione.
  4. Promuovere le competenze e posti di lavoro di qualità – Il fondamento della competitività dell’Europa è costituito dai suoi cittadini. Ai fini di una buona corrispondenza tra competenze ed esigenze del mercato del lavoro, la Commissione presenterà un’iniziativa per costituire un’Unione delle competenze incentrata sugli investimenti, sull’apprendimento permanente e in età adulta, sulla creazione di competenze adeguate alle esigenze future, sul mantenimento delle competenze, sulla mobilità equa, sull’attrazione e sull’integrazione di talenti qualificati provenienti dall’estero e sul riconoscimento di diversi tipi di formazione che consenta alle persone di lavorare in tutta l’Unione.
  5. Migliore coordinamento delle politiche a livello nazionale e dell’UE – La Commissione introdurrà uno strumento di coordinamento per la competitività, tramite il quale assicurerà la collaborazione con gli Stati membri per garantire l’attuazione a livello nazionale e dell’UE degli obiettivi strategici condivisi dell’Unione, individuare i progetti transfrontalieri di interesse europeo e portare avanti le riforme e gli investimenti collegati. Nel prossimo quadro finanziario pluriennale un fondo per la competitività sostituirà molteplici strumenti finanziari dell’UE vigenti che perseguono obiettivi analoghi, fornendo sostegno finanziario all’attuazione di interventi nell’ambito dello strumento di coordinamento per la competitività.

La ‘Bussola’ è un documento importante che comincia a tradurre in operatività le proposte dei due rapporti Draghi e Letta e mira a colmare i divari innovativi e ad accrescere la produttività dell’economia europea mediante un percorso di decarbonizzazione, una riduzione delle vulnerabilità strutturali e un rafforzamento della sicurezza ma è elusivo sui mezzi per realizzare le conseguenti priorità.

La configurazione istituzionale dell’Unione europea rende, spesso, inefficaci i tentativi di seguire una certa logicità nello sviluppo di tali innovazioni politico-economiche .  I primi e temporanei passi verso l’unione fiscale si sono verificati solo in risposta alla pandemia grazie a Next Generation-Eu . Non dovrebbe sorprendere se un passo verso l’unione politica si manifestasse in risposta alle minacce trumpiane e si concretizzasse in forme eterogenee a partire da ambiti esterni alle competenze comunitarie (come la difesa). La ‘Bussola’ dovrebbe, tuttavia, inserire i progressi in questi ambiti specifici entro un coerente quadro d’insieme.

La “Bussola” delinea un’ampia razionalizzazione della regolamentazione della Ue attraverso dispositivi generalizzati di semplificazione delle attività di impresa che riguardano vari ambiti e classificazioni.

Di particolare importanza la proposta del rapporto Letta per l’istituzione di un “28mo regime” che promette di eliminare molte delle barriere interne che rendono il mercato interno inefficiente e frammentato e che permetta alle imprese di operare entro un quadro europeo unificato; incentiva una nuova tipologia di media impresa, con spazi di crescita interna, capace di attuare innovazioni tecnologiche e ‘verdi’.

La ‘Bussola’ coglie, inoltre, l’urgenza di costruire mercati europei dei capitali che mobilizzino la ricchezza finanziaria interna ponendo un freno all’enorme deflusso di miliardi di risparmio europeo verso il mercato americano.

Pur se vantaggiose tali innovazioni non sono però combinati con strumenti centralizzati per finanziare e realizzare investimenti innovativi e per rafforzare il modello sociale della Ue.

Infatti, le priorità della ‘Bussola’ non includono risorse comuni per il lancio di beni pubblici europei mancano ancora di una visione europea comune ed è difficile dire se tutto ciò possa rappresentare una risposta forte e comune dell’Europa.

Le ragioni dell’omissione sono abbastanza chiare : proposte di rafforzamento del bilancio europeo avrebbero creato tensioni rispetto a una Germania in campagna elettorale e ai paesi nordici.

La Commissione ha perciò rinviato il tema a dopo il 2027, quando si dovrà varare il nuovo bilancio pluriennale della Ue.

Ciò impone però di fronteggiare oggi il tema complesso della ristrutturazione dell’apparato produttivo europeo e integrità del mercato unico, in assenza di un bilancio comune.

Si tratta di un compito impervio che, se lasciato incompiuto, rischia di aumentare le divergenze interne all’area e di accentuare la già eccessiva dipendenza della Ue da una domanda estera sotto l’ipoteca di Trump. La via parziale più facile consiste allora nel fare leva su politiche nazionali, basate sugli aiuti di stato, in modo da supplire alla mancanza di risorse centralizzate; il che tende appunto a frammentare il mercato unico e ad affidarsi alle esportazioni nette.

Per attenuare queste probabili contraddizioni fra politiche industriali nazionali e priorità comunitarie, la ‘Bussola’ propone uno strumento di coordinamento della competitività (Competitiveness coordination tool: Cct).

Tuttavia, essa non dota il Cct di strumenti coercitivi o di incentivi efficaci per guidare le politiche industriali degli stati membri e si basa in sostanza sulle capacità di compromesso fra i singoli paesi europei ; e sarebbe ingenuo affidarsi ad autonome scelte nazionali per realizzare obiettivi comuni. Basti ricordare che, nella versione iniziale di Next Generation Eu del luglio 2020, la Commissione aveva destinato il 12% delle risorse a interventi centralizzati. La formulazione finale ricollocò gran parte di tale quota verso trasferimenti agli stati membri; e i successivi tentativi della Commissione di attivare iniziative transnazionali risultarono vani.

Per non ripetere questa esperienza, occorrerebbe potenziare il Cct. Il rapporto Letta suggerisce di “europeizzare” gli aiuti di stato. Si potrebbero allargare le maglie di tali aiuti ma a condizione di: stornarne una parte a favore di un fondo europeo per investimenti comuni; sottoporre ogni aiuto al “vaglio” dell’interesse comunitario; sostenere la diffusione dei risultati dei progetti così finanziati.

È tuttavia dubbio che questi “sostituti imperfetti” di un rafforzamento del bilancio europeo siano politicamente fattibili.

Il Cct ,quindi, piuttosto che aumentare la credibilità  europea rischia  di essere un avversario solo apparentemente minaccioso rispetto alla politica aggressiva Trumpiana .

Certo è che, mentre l’amministrazione Trump accumula decreti esecutivi che rispecchiano in pieno la terza legge fondamentale della stupidità umana  «Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita». ( cfr. Carlo M. Cipolla) nella Ue si disegnano strategie povere di risorse finanziarie comuni. In tal modo, non si modificano gli assetti dell’economia europea e si rischia di acuire l’impatto negativo delle politiche trumpiane.

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